«Esiste in Italia una squadra che gioca come il Brasile, che profuma di cibo genuino e campi in fiore. Una squadra che, però, non è brasiliana: si chiama Avellino. Questa squadra gioca al calcio magistralmente, senza sentirsi inferiore a nessuno e senza mostrare nessun borioso senso di superiorità. Umile ed operaia, e nello stesso tempo nobile, come solo i veri aristocratici sanno essere. Questa squadra, l’Avellino, è la più bella realtà del calcio di provincia della storia italiana.”

Gianni Brera, La Domenica Sportiva, 1980

Il 12 dicembre 1912 venne fondata l’Unione Sportiva Avellino 1912 in seguito ad un’assemblea delle società sportive già presenti sul territorio. Il primo presidente è stato Alfonso Di Marzio Capozzi, proprietario di miniere di zolfo in Irpinia.

Fin dalle origini l’Us Avellino ha partecipato ai campionati regionali, scalando le classifiche fino al 1945, quando la Federazione Italiana Giuoco Calcio, cambiò il format della Serie C ammettendo 100 nuove squadre tra cui l’Avellino.

Nel 1948-49 la società irpina ottenne la prima promozione nel campionato di Serie B, battendo il Catania, all’Arena di Milano il 29 giugno del 1949, con il risultato di 1-0 con goal realizzato da Fabbri a pochi minuti dallo scadere. Alla società irpina venne contestato il reato di illecito sportivo e venne condannata alla retrocessione in Promozione. Nel 1950, arriverà un’amnistia con il conseguente ripescaggio in Serie C.

Nella stagione sportiva 1972-73 l’Avellino ottiene la promozione in Serie B. Dopo cinque anni nel campionato cadetto, il club biancoverde ottiene la sua prima storica promozione in Serie A battendo la Sampdoria, allo stadio Marassi, con un goal di Mario Piga. Nella massima serie, la società irpina, vi rimarrà dieci anni, fino alla retrocessione in Serie B avvenuta nel 1988. Nel 1992 l’Us Avellino 1912 retrocesse in Serie C, categoria nella quale militò fino al 1995, stagione in cui il club riuscì a conquistare la promozione nel campionato cadetto vincendo la finale playoff contro il Gualdo ai calci di rigore.

Dopo appena un anno, nella stagione 1995/96, il club biancoverde retrocesse nuovamente in Serie C, categoria nella quale militò per sette anni. Nel 2002/03 gli irpini si affacciarono nuovamente al campionato cadetto concludendo la stagione al penultimo posto. Dopo alti e bassi, tra Serie B e Serie C, il 10 luglio del 2009 la società biancoverde viene esclusa dai campionati di calcio e viene dichiarata fallita nel 2010 dal Tribunale Civile di Avellino e radiata dalla Federcalcio l’11 febbraio del 2011.

Il 10 agosto del 2009 venne rifondata la società con la denominazione di Avellino Calcio.12 Società Sportiva Dilettantistica (SSD) la quale partecipò al campionato di Serie D. Nel giugno 2010, con il ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione (C2), il club assunse la denominazione di Associazione Sportiva Avellino. Il 4 agosto 2011 il Consiglio Federale della Figc concesse il ripescaggio all’As Avellino nel campionato di Lega Pro Prima Divisione (C1) categoria nella quale militò fino al 5 maggio 2013, quando la società irpina ottenne la promozione nel campionato di Serie B vincendo il campionato. Il 15 giugno 2015 il club ritornò ad acquisire logo e denominazione originaria partecipando al campionato cadetto con il nome di Unione Sportiva Avellino 1912.

Il 12 luglio 2018, dopo 5 stagioni in Serie B, la formazione biancoverde viene esclusa dal campionato dopo il parere negativo ricevuto dalla Covisoc in merito alla fideiussione presentata dalla società. Il 7 agosto 2018 il TAR del Lazio rigetta l’istanza di sospensione cautelare presenta dai legali del club confermando la decisione della Figc. La società, viene rifondata nella stessa estate con la denominazione di Calcio Avellino S.S.D. La neonata società viene ammessa alla stagione 2018/19 in Serie D. Il club ottiene la vittoria del campionato e il titolo di Campione D’Italia vincendo la poule scudetto contro il Lecco ai calci di rigore (1-3). Dalla stagione 2019/20 la società milita nel campionato di Serie C.

Il 29 febbraio 2020 l’Us Avellino viene acquisita da Angelo Antonio D’Agostino, imprenditore irpino originario di Montefalcione.

fondazione

Le origini dell’Us Avellino 1912 risalgono al 1907, anno di fondazione dell’Associazione Sportiva Avellinese, i cui iscritti prendono parte a varie discipline come atletica leggera, automobilismo, ciclismo e motociclismo e anche attività calcistica. Nel 1912 la FIGC attua la riforma dei campionati e, per reperire società da affiliare al nuovo girone del centro-sud, viene inserita anche la Polisportiva Avellinese. Il 12 dicembre del 1912 nasce, ufficialmente, l’Us Avellino.

Le origini dei colori sociali

L’Us Avellino 1912, fin dalle proprie origini, ha utilizzato diverse maglie con colori sociali differenti. Soltanto il 23 febbraio del 1947, in occasione del derby contro il Benevento, l’Avellino indossa per la prima volta la maglia biancoverde. Fu la rivalità tra gli abitanti tra le due città a dar origine agli attuali colori sociali. I cittadini discutevano animatamente su quale dei due liquori locali, lo Strega (di colore giallo appartenente ai sanniti) o l’Anthemis (verde) prodotto dai padri Benedettini del Santuario di Montevergine, fosse il migliore. L’accesa discussione portò le due società a scender in campo con le divise ispirate al colore dei liquore locali.

Il logo

L’US Avellino nella propria storia ha cambiato numerosi loghi ma dal 1977, sulle divise ufficiali e nelle case di tutti noi, campeggia fiero i lupo ideato dall’architetto Quirino Sgrosso. Il professionista avellinese disegno l’attuale logo inserendo il lupo in un rombo metà bianco e metà verde con iscritto, in un cerchio, le parole “Unione Sportiva Avellino S.P.A 1912”. In sole due notti Sgrosso disegnò quello che è diventato il simbolo identificativo di un’intera tifoseria e di un’intera provincia. Il disegno venne donato al presidente Arcangelo Iapicca.

La tana del lupo

Lo stadio Partenio Lombardi fu costruito e inaugurato, da Costantino Rozzi, nel 1971 sostituendo il vecchio impianto sportivo, il Piazza d’Armi, che sorgeva al centro della città. Il nome è ispirato alla catena montuosa che abbraccia la città di Avellino, solo nel 2011 lo stadio fu rinominato Partenio-Lombardi, in memoria dello storico capitano Adriano Lombardi, scomparso per sclerosi laterale amiotrofica. Nei primi anni ’80, l’imbattibilità della formazione biancoverde, diede origine alla Legge del Partenio, divenendo linguaggio comune per gli appassionati di calcio.

Capitani

Nel corso della storia dell’Us Avellino sono tanti i giocatori che hanno indossato la fascia da capitano ma, uno su tutti, ne è diventato il simbolo: Adriano Lombardi. Lo storico capitano biancoverde, protagonista della promozione in Serie A, è diventato nell’immaginario collettivo la figura che ha rappresentato al meglio questo ruolo. Insieme, vengono ricordati, Elio Grappone storico capitano degli anni ’60 e più recentemente Simone Paolo Puleo.

Palmares

L’Us Avellino può vantare nella propria bacheca trofei tre titoli di Serie C 1972-73 (girone C), 2002-03 (girone B), 2012-13 (girone C); tre campionati di Serie D 1961-1962 (girone F), 1963-1964 (girone E), 2018-2019 (girone G). Per quanto riguarda i trofei nazionali, il club biancoverde ha conquistato il torneo estivo del 1986; una Supercoppa di Lega Pro nel 2013 e il titolo di Campione d’Italia del campionato di Serie D nel 2019.

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